lunedì 28 maggio 2007

SESSUALITÀ e comportamento sessuale
La sessualità è espressione fondamentale dell'essere umano, è un fenomeno complesso che vede coinvolte influenze psicologiche, biologiche e culturali.
Non si può ridurre alla dimensione genitale del sesso, ma comprende una vasta gamma di opzioni, come pure di sensazioni ed emozioni. La sessualità è così anche gioco, relazione, comunicazione, scambio di piacere, momento privilegiato dell'intimità. E' partendo da quest'ultima che la sessualità può organizzarsi nel modo più utile alla dimensione emozionale ed affettiva della coppia. Si tratta di un comportamento che ha molto a che fare con gli istinti e con la libertà o la censura che essi hanno subito nel corso dell'evoluzione psicologica e sessuale di ogni individuo.
Espressione della sessualità è parte anche la masturbazione. Esperienza di preparazione alla sua versione relazionale, costituisce un atteggiamento che testimonia una buona relazione con il proprio corpo, con il piacere e con un progetto sessuale più completo.
Oltre all'interesse, al desiderio e al piacere che possono essere considerati la base psicologica della risposta erotica umana, la sessualità può arricchirsi del mondo caleidoscopico dell'immaginario, che, per la sua energia e forza propulsiva, può essere considerato una vera e propria zona erogena intrapsichica che fa parte, a pieno titolo, del vasto repertorio della sessualità.
Martina Orlando

Sesso e Adolescenza

Come è noto, l'adolescenza inizia con la pubertà, ovvero con il completamento dello sviluppo sessuale dal punto di vista riproduttivo e dura fino al completo sviluppo fisico che coincide con l'età adulta.
Negli ultimi 100 anni il momento della pubertà si è molto anticipato e la tendenza sembra continuare. Ad esempio il menarca, ovvero la comparsa delle prime mestruazioni, avveniva nella seconda metà del secolo scorso in media verso i 17 anni, rispetto ad un'età di 11 -12 anni negli anni '60 , e ad un'età compresa tra i 9 e i 12 anni attualmente.Per contro la conquista dell'autonomia economica, ovvero il riscontro sociale della maturità, si sta gradatamente spostando in avanti e può arrivare a 25 - 30 anni. Ne deriva che il periodo dell'adolescenza, inteso in senso più ampio e cioè non solo come sviluppo fisico, si può estendere fino a 15 anni , mentre l'adolescenza fisiologica dura 6 - 7 anni.
L'adolescenza è anche il periodo in cui i giovani acquisiscono la completa maturità sessuale passando dalla semplice capacità procreativa alla piena consapevolezza della propria sessualità.Questo passaggio è profondamente influenzato dal contesto culturale e sociale in cui vive il giovane. Diversi modelli culturali, sociali e religiosi causano nei giovani rilevanti differenze di comportamento a parità di sviluppo fisiologico.
Il giovane, passando dal controllo parentale all'adattamento sociale, deve costruirsi i propri modelli di comportamento, anche sessuale, mediando tra i modelli trasmessi dai genitori e quelli del contesto sociale in cui si trova a vivere.
E' importante in questa fase che il giovane acquisisca le giuste informazioni sull'anatomia e la funzionalità degli organi sessuali, sulla fisiologia del rapporto sessuale (la risposta sessuale), sulla contraccezione e sulle malattie sessualmente trasmissibili.
I genitori possono svolgere un ruolo importante in questo processo formativo, anche se i giovani preferiscono procurarsi autonomamente queste informazioni.
Valentino Tesolin

Rapporto con genitori inesistenti


C' è un' assoluta e preoccupante povertà del rapporto con il papà e la mamma, figure sostituite oggi da Internet e da forme di associazionismo, come le pericolose baby-gang. I giovani si confrontano sempre meno con i genitori e questi non hanno nulla da dire ai figli. L' Istituto Sagrini di Fermo prova a contrastare con la carità, l'accoglienza e con una nuova casa dedicata a Mons. Franceschetti. Di giovani ha trattato il convegno intitolato “L' intervento di accoglienza e il lavoro psicoeducativo con i minori”, fortemente voluto da Maria Adelaide Colombo, presidente della Fondazione Sagrini Onlus. Dagli interventi di esperti sociologi e psicologi è venuto fuori chiaramente che a portare gli adolescenti a rintanarsi nelle cosiddette baby-gang sono situazioni come: abusi e maltrattamenti, genitori con problemi di droga e alcolismo o alle prese con guai giudiziari.

lunedì 21 maggio 2007

Libri a poco prezzo su: Problemi dei giovani

  • I problemi dei giovani.1oo domande e 100 risposte. Ugenti Antonio; Gribaudi, euro 7,75.
  • Cari giovani aprite bene gli occhi! Giornate mondiali della gioventù. Giovanni Paolo Secondo; Chirico, euro 10,00.
  • Chiedimi come sono felice. Itinerari per i giovani alla carità prepolitica. Incoronato Pasquale; Paoline Editoriale, euro 8,50.

lunedì 7 maggio 2007

Il virus HIV


L'HIV (Human Immunodeficiency Virus) è classificato nell'ambito dei retrovirus aventi l'RNA come acido nucleico. Ha una dimensione di 100-110 nanometri, la parte interna è formata dal nucleocapside, nel quale è contenuto l'RNA virale associato all'enzima trascrittasi inversa.
Questo enzima svolge un ruolo chiave nell'infezione: consente la produzione del DNA a partire dalle molecole di RNA.
Il virus uccide le cellule con due meccanismi:
DIRETTO:1.Le cellule infette si legano per una proteina situata nella parte esterna del virus, si formano delle cellule "giganti",che muoiono.
2.Le fuoriuscite di virus dalle cellule infettate danneggiano la membrana cellulare.
INDIRETTO:1.I meccanismi sono molteplici. Il più importante è la formazione di anticorpi che provoca l'attacco di altri linfociti non infettati sui linfociti infettati.

lunedì 23 aprile 2007

Libri sui problemi dei giovani

  • I giovani e l'alcol di Antonia Bastioni Pergamo e Giuseppina M.Letizia Drogo Armando 2002
  • Giovani che rischiano la vita. Capire e trattare i comportamenti a rischio negli adolescenti di Umberto Nizzoli e Claudio Colli
  • Adolescenti terribili. Come aiutare vostra figlia a sopravvivere alle "amiche", pettegolezzi, ai ragazzi e alle altre realtà dell' adolescenza di Rosalind Wiseman Corbaccio 2005

lunedì 16 aprile 2007

Primary HIV Infection

In circa la metà delle persone infettate dal virus dopo circa 3-6 settimane dal contatto si verifica una sindrome similnucleosica, la quale è espressione della cosiddetta "infezione acuta primaria" (o PHI: Primary HIV Infection), la prima fase dell'infezione da HIV, che spontaneamente regredisce e che è caratterizzata da: faringite, febbre, linfoadenopatia, astenia, cefalea, sonnolenza e rash cutaneo morbilliforme. Tali manifestazioni si accompagnano ad un'intensa viremia ed ad un forte aumento della proteina p24. In alcuni casi si sono verificate delle infezioni opportunistiche probabilmente a seguito di una diminuzione o disfunzione dei linfociti CD4. Si assiste ad un aumento dei CD4. Nel 10% dei casi il quadro immunologico non migliora.
A distanza di 1-3 mesi dall'infezione si può verificare una sieroconversione con comparsa di anticorpi contro gli antigeni virali. Questo fenomeno determina una diminuzione della carica virale. Il sistema immunitario non riesce ad eliminare completamente il virus dall'organismo.Successivamente il quadro della persona infetta tende a rimanere costante per un periodo assai variabile la cui mediana si aggira intorno ai 10 anni. Questo quadro viene definito di latenza clinica in quanto la persona non accusa altri sintomi o segni di malattia ma il cui sistema immunitario tende a declinare. Si è notato che la velocità di progressione è correlabile con la quota di RNA di HIV presente. Maggiore è la quota di RNA, più rapido è il passaggio ad uno stato sintomatico. Talvolta in questa fase si può generare una linfoadenopatia persistente.
La continua deplezione dei linfociti CD4 e la loro disfunzione causano la comparsa di malattie. Tra le più frequenti si ricordano:
Linfoadenopatia generalizzata,
Lesioni orali quali mughetto, leucoplachia ed ulcere aftose,
Herpes Zoster,
Trombocitopenia a causa sconosciuta ma di cui si sopetta un'azione diretta del virus sui megacariociti,
In questo stadio possono anche comparire lesioni neurologiche di vario tipo sia periferiche che centrali. A questi sintomi se ne possono accompagnare anche altri quali febbre, diarrea e dimagrimento che vanno sotto il nome di complesso correlato con l'AIDS.